I Malavoglia, tutta la vita in romanzo

recensione i malavoglia
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I Malavoglia, tutta la vita in romanzo

Lettura consigliata da: Alessia Pellegrini


Considerazioni prima della lettura

Salve a tutti cari lettori,
oggi vorrei parlarvi di un romanzo che tutti noi abbiamo sentito nominare almeno una volta nella vita o a scuola, “I Malavoglia” di Giovanni Verga.
Questo romanzo senza tempo, benché molto famoso, è spesso vittima di ignominiosi pregiudizi, che, devo ammettere, io stessa condividevo stoltamente.
Vale a dire: è un libro noioso / parla solo di disgrazie / non c’entra nulla con la vita di oggi.
Ebbene, falsità su falsità!
Questo romanzo sovrasta in bellezza qualsiasi riassunto o compendio possiate aver letto, qualunque spiegazione del contenuto e commento al testo.

Vi dirò di più, secondo me anche leggerne soltanto un estratto, alle scuole medie o alle superiori, è del tutto inutile, perché ci priva del piacere immenso della lettura integrale.
I Malavoglia non sono solo una collezione di disgrazie della povera famiglia Toscano, soprannominata “Malavoglia” nel piccolo paese siciliano di Aci Trezza.
Il romanzo non è soltanto quello che ci dicono a scuola: la prima parte del “ciclo dei Vinti”, in cui Verga vuole farci capire come spesso le innovazioni del progresso portino alla rovina personaggi abituati a ben altri tenori di vita.
Non si tratta neanche di un semplice manifesto del verismo , in cui l’autore sperimenta la tecnica di narrazione impersonale, come se “l’opera si sia fatta da sé”, per dare una narrazione il più possibile oggettiva.

Tutte queste teorie critiche sono certamente presenti nell’opera, ma forniscono solo un debole scheletro del romanzo, le cui vive polpe palpitanti vanno gustate con una lettura completa e appassionata, e non si possono cogliere da un primo misero assaggio.

Lettura

Dopo anni di oscurità e giudizi affrettati, anche io ho finalmente letto “I Malavoglia“.
All’inizio della lettura, confesso di aver fatto un po’ di fatica nel riuscire a memorizzare tutti i personaggi, con i loro nomi di battesimo e uno o due soprannomi ciascuno.
Ognuno ha il suo mestiere nel piccolo paese, ognuno ha la sua personalità che Verga ci fa cogliere non tramite descrizioni da parte di un narratore onnisciente, ma attraverso i loro sapidi dialoghi, il modo di comportarsi e di agire.

Leggendo un romanzo del genere, ci si rende conto di quali siano i ”’veri capolavori” della letteratura.
Altro che romanzetti scritti in meno giorni rispetto a quelli che servono per leggerli!
Altro che personaggi senza carattere e fatti con lo stampino.
Verga orchestra un paese dalle tinte vivacissime, fatto da personaggi sempre coerenti con se stessi, a tutto tondo, in evoluzione, e con in sé, fin dall’inizio, il germe che si evolverà e maturerà.

La storia ripercorre infatti le vicende della famiglia dei Malavoglia di padron ‘Ntoni , il nonno e capostipite.
La famiglia è composta dal padre Bastianazzo, dalla moglie Maruzza detta La Longa per la sua bassa statura, e dai figli ‘Ntoni, Mena, Luca, Alessi, Lia.
In seguito a un disastroso commercio di lupini presi in prestito dall’usuraio Zio Crocifisso, per i poveri Malavoglia, da sempre umili pescatori, iniziano una serie di disgrazie che li vedono precipitare più a fondo.
I simboli dell’unità famigliare, la barca la Provvidenza e la casa del Nespolo sfumano a poco a poco, sotto vergogne e lutti sempre più devastanti.

Ma chi pensi che questo sia un libro pieno soltanto di disgrazie, sbaglia.
Esso infatti non fa altro che descrivere uno squarcio di dieci anni di vita in un paese che di colpo viene a trovarsi in una Italia unita, senza sapere bene che cosa questo voglia dire e capendo soltanto che: Garibaldi mette più tasse, i battelli a vapore allontanano i pesci dal mare.

Il cambiamento e l’innovazione mostrano in questi luoghi i propri riverberi più umanamente miseri e meschini. Nessun vantaggio sembra poter arrivare fino al piccolo paese, che anzi accoglie solo le conseguenze più negative del “progresso”.

Ma oltre a questo sottofondo sempre presente, abbiamo tutto il fermento della vita paesana, con le comari pettegole, gli intrighi amorosi tra le ragazze in età da marito e i giovanotti benestanti ma con poco sale in zucca, e tanto altro ancora.
All’ osteria della Santuzza, in chiesa, lungo il ”mare’ splendido ma infido, per la strada, alla finestra delle ragazze… tutti i luoghi sono così vividi che sembra di esserci, di passeggiarci in mezzo insieme al trambusto delle voci del popolo.

La tecnica narrativa di Verga è originale e coinvolgente.
Non si trovano lunghe descrizioni o considerazioni dell’autore, ma il testo è anzi disseminato da proverbi, frasi fatte e detti paesani.
E’ il popolo a commentare la vicenda con il suo punto di vista e con la sua vecchia saggezza senza tempo

Considerazioni dopo la lettura

Da quando ho letto i Malavoglia, la mia vita non è più quella di prima!
E non esagero!
Ho trovato questo romanzo così attuale e capace di esprimere emozioni universali in cui può capitare di ritrovarci ogni giorno.
E così spesso mi capita di pensare “Ah, capisco ‘Ntoni per la sua tristezza e rassegnazione!“, oppure “Devo essere come Mena, tenace e disposta al sacrificio, perché credo a quello che faccio e non devo perdere la speranza“.
E via dicendo, quando al cuore ritornano le emozioni fortissime provate nel leggere la vicenda dei fratelli Malavoglia, del loro povero nonno padron ‘Ntoni e dei vecchi e giovani di paese.
Dopo la lettura, ho pensato che sia assurdo che un capolavoro del genere venga spesso descritto in maniera riduttiva e appiattito in banali etichette.
Penso che, superato un primo scoglio iniziale, leggerlo sia un piacere che invaderebbe adulti e ragazzi, uomini e donne di tutte le età.
Certo, possiamo avere diversi livelli di lettura (com’è proprio di ogni capolavoro letterario), ma anche fuori da considerazioni “scolastiche”, si è comunque in grado di apprezzare questo romanzo ben scritto, ben armonizzato e avvincente, capace di far ridere, immaginare, pensare, e non solo piangere.

Note sull’edizione Newton Compton

L’edizione in mio possesso è la versione integrale dei Malavoglia, a cura di Sergio Capailla.
La versione in mio possesso è dotata di una sovra-copertina in cui è raffigurata la barca Provvidenza ormeggiata.

L’edizione è di buonissima qualità, rigida e resistente, fatta con carta di buon materiale.
L’unica cosa negativa può essere l’ assenza di note, che rende ardua la comprensione di alcuni termini più specifici o dialettali, ma per una lettura non scolastica va più che bene.

Qualche info aggiuntiva:

Numero di pagine: 240
Prezzo: 4,90 euro
Altri contenuti: introduzione “Gli occhi di Malpelo” di Sergio Campailla; cronologia della vita e delle opere di Giovanni Verga.

Consiglio la lettura a: tutti, perché sia i ragazzi sia gli adulti possono ritrovarsi nei caratteri e nelle considerazione dei vari personaggi.

Un libro che arricchisce la vita, non perché di vita narra, ma perché esso stesso vive.


 

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