Se un pomeriggio d’autunno un parlamentare…
di Alessia Pellegrini
Se un pomeriggio d’autunno un parlamentare
si ritrovasse spensierato a passeggiare
e s’imbattesse, con gran casualità,
in un’aula di Università
e fosse preso poi dall’impellente
umano stimolo che coglie molta gente,
insomma, senza tante virgolette:
avesse urgenza di usare la toilette,
allora -devi credermi, lettore!-
si ritroverebbe in un guaio il viaggiatore,
rimpiangerebbe la location che si è scelta,
gradirebbe anzi andarsene alla svelta.
L’ammaliante privilegio del sapone
è già un miraggio da gran riccone,
ma il miracolo sarebbe pur potere
non sdegnarsi di accostarsi col sedere.
Per lo slalom tra la carta rovesciata
c’è bisogno di una dote sviluppata,
per sguazzare nei liquami sparpagliati,
non saremo mai abbastanza preparati…
Se un pomeriggio d’autunno un parlamentare
si ritrovasse nella latrina a entrare,
allora forse capirebbe il privilegio
del suo lusso degno del più alto regio,
e vedrebbe com’è avvolta di lordura
quella bella nobil cosa: la cultura.