Matteo Maria Boiardo
VITA (1441-1494)
Il conte Matteo Maria Boiardo nacque a Scandiano, possesso feudale della sua nobile famiglia, nel territorio di Reggio Emilia, nel 1441. Reggio era allora sotto la signoria degli Estensi, signori di Ferrara, e proprio a Ferrara, Boiardo trascorse la sua fanciullezza fino a che, a dieci anni, mortogli il padre, dovette ritornare a Scandiano. Aveva vent’anni quando morì anche lo zio paterno ed egli dovette reggere il feudo. Rimase a lungo nella casa avita, allontanandosi per brevi visite a corte o per qualche onorevole incarico per gli Estensi.
Nel 1469 accompagnò a Roma Borso d’Este, che andava a ricevere dal Pontefice la corona ducale.
Nel 1473 scortò da Napoli a Ferrara Eleonora d’Aragona, sposa del duca.
Dal 1480 al 1482 fu governatore di Modena e poi di Reggio, dal 1487 fino alla morte.
Nel 1494, quando il re di Francia Carlo VIII discese in Italia, egli dovette provvedere alla sistemazione e alla responsabilità delle truppe francesi di passaggio per Reggio e forse le preoccupazioni e i disagi accellerarono la sua malattia. Boiardo morì nel dicembre del 1494.
FORMAZIONE
Boiardo si dedicò agli studi umanistici con vivo fervore nell’adolescenza e li coltivò anche negli anni successivi alla giovinezza. Ferrara era allora un importante centro di studi, dominato dalla figura del Guarino e dall’interesse di tutta la corte.
Il nonno i Boiardo, Feltrino, era un umanista, amico e corrispondente del Guarino, e lo zio paterno Tito Vespasiano Strozzi era uno dei più celebrati poeti latini del tempo.
OPERA
>> Le prime manifestazioni dell’ingegno poetico di Boiardo furono versi latini.
CARMINA DE LAUDIBUS ESTENSIUM e i PASTORALIA, dieci ecloghe allegoriche, scritte in lode d’Ercole d’Este.
Egli inoltre traduce dal latino in italiano Cornelio Nepote e Apuleio.
Tradusse anche opere di storici greci, da traduzioni in latino, a causa delle sue scarse conoscenze del greco: la CICLOPEDIA di Senofonte, le STORIE di Erodoto.
Da un dialogo di un altro scrittore greco, Luciano, trasse infine argomento per la commedia IL TIMONE.
>> CANZONIERE o AMORUM LIBRI TRES
Il titolo latino rimanda al poeta Ovidio. Il canzoniere è la raccolta delle liriche amorose di Boiardo, incentrate sulla figura di Antonia Carrara, amata al 1469 al 1471.
E’ diviso simmetricamente in 3 LIBRI, ognuno formato da 60 componimenti.
1° LIBRO: canta lo sbocciare della passione nel cuore del poeta e la gioia dell’amore ricambiato.
2° LIBRO: esprime la desolazione del poeta abbandonato e tradito dalla donna.
3° LIBRO: rievoca con nostalgia i momenti felici di un tempo e a tratti emerge qualche nuova fuggevole speranza. Si conclude con poesie di pentimento e meditazione morale e religiosa, secondo l’esemplare SCHEMA PETRARCHESCO:
L’opera è letterariamente molto elaborata: si ha una solida struttura e architettura esterna del canzoniere, e nello stile sono frequenti suggestioni petrarchesche e classiche.
Ma la lirica di Matteo Maria Boiardo ha anche una sua autenticità e personale vivacità e freschezza, che fanno della sua raccolta una delle più originali del Quattrocento.
TEMI:
I temi poetici più intensi sono l’ammirazione della bellezza della donna e della natura.
L’amata appare spesso in un dolcissimo scenario naturale, ma esso non si fonde più con lei, come avveniva nella poesia del Poliziano. Piuttosto riflette il sentimento affettuoso ed espansivo con il quale il poeta circonda la donna.
Manca la profonda interiorità di Petrarca e la capacità di elevare la vicenda d’amore alla più ampia e intima storia dell’anima intera.