La storiografia a Roma
A dedicarsi alla storiografia a Roma (fatta eccezione per Catone) è il ceto dirigente e impegnato in politica.
Si differenzia dalla poesia greca antica [Tucidide ricercava le forze che muovo la storia con penetrazione razionale] e da quella greca contemporanea [che usava toni coloriti e accentuazione del pathos. Esponente maggiore era Timeo, che mostrava interesse per i costumi e le tradizioni di popoli stranieri].
Fabio Quinto Pittore
Fabio Quinto Pittore è un senatore proveniente da una delle più illustri casate romane. Combatte contro i Galli Insubri nel 225-222 a.C. e forse nella seconda guerra punica.
Dopo la disfatta di Canne nel 216 a.C. gli fu affidata la missione di recarsi a Delfi a consultare l’oracolo.
La sua opera fu scritta in lingua greca e poi tradotta forse da lui stesso o in un periodo a lui molto vicino. Il greco fu scelto forse con un intento di maggior divulgazione dell’opera e anche di propaganda per Roma. La scelta fu motivata forse anche dalla mancanza di una prosa letteraria latina.
L’opera storiografica di Fabio Pittore tratta delle origini di Roma fino allo scontro tra Cartagine e Roma, nel 217, la battaglia del Trasimeno nella seconda guerra punica.
Il titolo dell’opera, secondo i testi greci, è “GESTA DEI ROMANI“. I grammatici latini parlano di “ANNALI“. Infatti dopo la narrazione delle origini leggendarie si ha una narrazione della storia recente anno per anno.
Fabio Pittore narra il mito di Enea, ma pone tra lui e la fondazione di Roma la dinastia dei re di Albalonga.
Inoltre egli isola la figura di ANNIBALE, tacciandolo come unico responsabile della Seconda guerra punica che egli provocò di sua iniziativa, contravvenendo agli ordini.
Tradizioni e rituali:
Pittore è molto attaccato anche all’aspetto dei riti e della religione di Roma e su questo ha un punto in contatto con la storiografia greca, a lui contemporanea, anche se non si concentra sui costumi di popoli stranieri. All’elite aristocratica a cui si rivolge, detenente il potere sia politico che religioso, preme conservare il patrimonio religioso e morale della civitas.
Ci sono numerosi elementi autobiografici (come in Nevio).
I sanniti e la corruzione a Roma:
Nell’opera di Pittore troviamo i primi spunti di una riflessione morale che si amplierà con Catone. L’autore pone l’inizio della degenerazione morale con l’incontro dei Romani coi Sanniti.
Altra storiografia a Roma durante l’età arcaica:
Lucio Cincio Alimento
Senatore, proveniente da una famiglia plebea. Partecipa alla Seconda guerra punica, viene fatto prigioniero e conosce personalmente Annibale. Scrive in greco gli “ANNALES“, una storia di Roma dalle origini fino al periodo della seconda guerra punica. Ce ne rimangono pochi frammenti.
Cincio Alimento mostra grande interesse per riti e tradizioni religiose, ma nonostante la sua opera fosse ricca di contenuto, la sua fama viene oscurata dal contemporaneo Fabio Pittore.
A differenza di Pittore, Cincio Alimento, date le sue origini plebee, ha una minore tendenza nazionalista e individualista, meno vicina all’aristocrazia, anche se si pone comunque fini propagandistici.
Gaio Acilio
E’ il senatore che si fece interprete dei tre filosofi greci venuti in ambasceria nel 155 a.C: Carneade, Diogene e Critolao, grazie alla sua posizione politica e alla conoscenza della lingua greca.
Sull’esempio di Pittore, compone una storiografia in greco, riguardante le origini di Roma. La trattazione è sintetica per l’età più antica e la prima guerra punica è più particolareggiata.
La sua opera fu tradotta in epoca più tarda da un certo Claudio.
Lucio Postumio Albino
Console nel 151 a.C. . Premetteva alla sua storia in greco una goffa apologia per la non piena padronanza linguistica, ripresa ironicamente da Catone.