Opere del periodo napoletano – Giovanni Boccaccio

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Opere minori:
Le opere minori di Giovanni Boccaccio sono caratterizzate da una grande COMPONENTE AUTOBIOGRAFICA che si vuole nobilitare attraverso uno STILE MOLTO ELABORATO, artificioso, secondo le regole della Retorica del Medioevo e che spesso però appesantisce e rende faticoso il dispiegarsi del discorso. Le fonti sono Ovidio e i classici latini.
Lo stile narrativo è dominato da un CONCRETO REALISMO e non vi sono intenti morali, poiché si punta a un LETTERATURA DI INTRATTENIMENTO E SVAGO.
Tema centrale è l’AMORE,visto come forza vitale istintiva, passione che avvince anima e sensi e non è più mezzo di elevazione spirituale, ma realistico moto del cuore.
Le opere minori di Boccaccio si dividono in: opere del periodo napoletano, opere del periodo fiorentino e opere erudite.

Opere del periodo napoletano:

« CACCIA DI DIANA », 1334
La Caccia di Diana di Giovanni Boccaccio è un elogio in versi di 58 gentildonne napoletane.

« FILOCOLO » , 1336
Il Filocolo di Giovanni Boccaccio è un romanzo in prosa del 1336, tratto da una diffusa leggenda medioevale di cui si parla già nel popolaresco CANTAE DI FLORIO E BLANCIFIORE.
Florio è figlio del re di Spagna, Biancifiore discende da una nobile famiglia romana. I due si amano ma i genitori di lui ostacolano l’unione, fino a che essi non vendono la fanciulla ad alcuni mercanti che la cedono come schiava all’ammiraglio di Alessandria. Là la raggiunge Florio, sotto lo pseudonimo di “Filocolo” che per Boccaccio significa “fatica d’amore”. Trova la giovane rinchiusa in una torre, ma i due vengono scoperti e condannati al rogo. Si sapere però che Florio è nipote dell’ammiraglio d’Alessandria e che anche Biancifiore ha origini nobilissime. I due possono finalmente sposarsi.

14 lett

« FILOSTRATO », 1338
Il Filostrato di Giovanni Boccaccio è un poemetto d’amore il cui titolo significa “Vinto d’Amore”.
Siamo al tempo della Guerra di Troia e Troiolo, figlio di Priamo, ama riamato Criseida, figlia di Calcante, indovino troiano passato però nel campo dei Greci. Egli richiede la figlia Criseida e questa lo raggiunge e tradisce l’amato con Diomede. Troiolo, una volta saputo del tradimento, si getta nella battaglia, ma è ucciso da Achille.

« TESEIDA », 1339-1340
La Teseida di Giovanni Boccaccio è un poemetto in ottave che vorrebbe essere il primo poema epico in italiano, su modello di Virgilio e di Stazio, autore latino del I sec. d.C., molto ammirato nel Medioevo. Ma la materia epica è ancora una volta marginale rispetto al tema amoroso.
Sullo sfondo della guerra di Teseo, re di Atene, contro le Amazzoni e contro Tebe, due giovani amano la di lui cognata, Emilia. Questi due giovani sono Arcita e Palemone. Essi si contendono la fanciulla a duello e Arcita esce vincitore. Egli però, caduto da cavallo e ferito gravemente, esorta Emilia a sposare Palemone.
Questa è probabilmente l’ultima delle opere del periodo napoletano di Boccaccio.

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