Lezione 8, B: Le occlusive

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GLOTTOLOGIA: Ricostruzione dell’indoeuropeo.

Lezione 8, B: Le occlusive.

Alcuni esempi:

Es. lat: ruber = rosso / rufus (esito tipicamente italico delle occlusive sorde aspirate)
greco: etruϑròs < *rodh- → ingl: red → scrr: rudhirà

Es. Etimologia di “Milano”: viene dal latino “mediolanum” da medio + plano = in mezzo alla pianura (caduta della “p”)
Nelle lingue celtiche la *p- iniziale è caduta.

Es. La “d”:
esiti della d intervocalica

Es. lat: laurus – greco: dafne < *dawne / <*luaun “d” si alterna con “l”
Origini sempre non indoeuropee. Del resto l’alloro è una pianta tipicamente mediterranea. Gli indoeuropei venivano invece dalle steppe tra Europa e Asia.

Es. lat: ros-a “s” non è una “r” e in greco sarebbe caduta. Se la “d” fosse stata originaria in latino si
sarebbe mantenuta.
Greco: rod-on < *wrod-

Es. lat: lilium = giglio (pianta a clima temperato-caldo, molto presente nelle pianure parietali
minoiche
greco: lejnion

Es. Etimologia di “Palermo”
Greco: pan-hormos = porto di sicuro approdo
La Sicilia fu conquistata dagli Arabi:
panòrmu > bal.rm > balarm > balerm (la “a” non accentantata è stata presa come lunga ed è
diventata “e”)
“Agrigento”: si è avuta una modificazione in epoca fascista.

Es. lat: pater
greco: patér
scrr: pitàr <*pәtér (alcuni ipotizzano che sia la stessa radice di “pa-sco”=nutrire. Quindi “pәtér” sarebbe colui che porta il cibo.

Es. Ingl: brother < *bhlat:
frater
scrr: bhràtar
rus: brat
greco: fratèr/ frator = membro della stessa famiglia (tribù)

Es. Etimologia di “Susa” = la città che ha
lat: segusia (latinizzazione di un nome celtico, perché ci abitavano i Galli)
seg- < *segh
→ greco: (h)eko (avere) ; futuro: hék-s-o

Es. zufolare
lat: *sifilare → arrotondamento di “i” in “u”: sufolare

Es. zolla
Nei dialetti meridionali troviamo le forme: glofa / glefa
lat: globus /gleba (più altre varianti di origine italica)

Es. lat: bianco → albus (bianco opaco) < *bh
→ candidus (bianco lucido)
greco: alfòs = stella bianca sulla fronte dei cavalli < *albh

Es. lat: orbus = privo (di un occhio)
greco: orf-an-òs = privo (di genitori) < *orbh-

Es. greco: ouϑòs = mammella
genitivo: ouϑatos → la “n” del genitivo si è trovata tra “r” e “t” ed è diventata una sonante trasformandosi in “a”:
< *uϑṛ ;
< *uϑṛt-os > uber
In entrambi i casi < *th <*dh (dh ha dato “b” perché era vicina a “r”)

Es. lat: iter, itineris
medius = medio < *medios
greco: mésos s < *dj ; *dhj
scrr: madhyà-

Es. ingl: door < *dh
greco: ϑyra < *dhu-r
lat: foris = porta di casa
russo: dues

Es. lat: fero
greco. Fero < *bh-ero
scrr: bharami

Es. ingl: bind = legare
tedesco: binder
ita: benda/bendare (non sono prestiti dal tedesco, ma da una qualche lingua madre)
< * bh-endh
greco: penϑros = suocero (si allude alla parentela non di sangue, ma acquisita (per legame). Però abbiamo “p” in greco e “b” nelle lingue germaniche, invece che “f”.
< *pendh
scrr: bandhu- = legato
lat: offendix = corda che ornava il capo dei sacerdoti (radice: fend)
< *bh- iniziale ; <*bhendh-

-> Legge di Grassmann:

La legge di Grassmann interessa il greco e il sanscrito, non il latino o le lingue germaniche.
In greco e in sanscrito 2 aspirate in 2 sillabe contigue non ci possono stare. Una delle due, di solito la prima, si dissimila, si deaspira. (Ciò spiega il “bandhu” del sanscrito).

Es. greco: *bhendhe
Se si fosse attuata la legge di Grassmann a questo stadio avremmo un *bendhe
Invece prima abbiamo avuto: *phenthe- > *penthe-
C’è stato prima l’assorbimento e poi si è attuata la legge di Grassmann.

Es. greco: ti-ϑe-mi = mettere [presente a raddoppiamento]
< *th- <*dh-
< *thi-the-mi    -> è intervenuta la legge di Grassmann (dopo che *dh- era già diventata *th-)

Es. greco. Feugo
perfetto: péfeuga < * phe-pheuw-ga
(“pé-” è il raddoppiamento)

Es. ϑriks; tri[x]òs [k] – [x] (elemento marcato: compare meno nelle lingue del mondo)
< *khs < *thrikhòs interviene la legge di Grassmann
< *dhrigh-s

Es. Iscrizione in osco: “ÚPSANNAM DEDET ÍSÍDUM PRÚFATTED”
Ú = “o” chiusa [o]
Í = “e” chiusa [e]

ÚPSANNAM = lat. Operandam_ corrispondenza anche dal punto di vista etimologico. <
*opesandam (l’osco ha avuto il rotacismo)
ÍSÍDUM = lat. Idem = sogg. Maschile: lo stesso < *isdem
PRÚFATTED =lat. Probavit < *prof
< *pro-bho- = che cresce in maniera diritta

Eccezioni alla legge di Grimm:

Ci sono varie eccezioni. Si è tentato di spiegarle dicendo che le occlusive non devono essere precedute da fricative perché si attivi la legge.
eccezioni alla legge di grimm

Es. greco: usdo = ramo < *osdo
Attico: odtos
ted: Ast_ qui si è avuta una regolare applicazione della legge di Grimm → le occlusive sonore
possono diventare sorde anche se precedute da fricativa.

Anche in:

legge di grimm esempi

La legge di Grimm è rispettata.

Es. lat: pater
ingl: fa[ẟ]er ci saremmo aspettati una fricativa sorda e invece è sonora

Es.
100
eccezioni alla legge di grimm 1

Come spiegare tale comportamento: la legge di Werner.

L’indoeuropeo aveva l’ ACCENTO MOBILE, ovvero non fisso su una sede predefinita all’interno di parola (penultima, ultima sillaba, ecc…). Le lingue ad ACCENTO FISSO hanno una sede fissa per l’accento (francese, turco).
In fase germanica l’accento era protosillabico. Il Werner intuì che non bisognava far riferimento alla fase germanica, ma a una che avesse ancora l’accento mobile conservato dall’indoeuropeo.
Legge di Werner:
1) L’occlusiva sorda originaria dell’indoeuropeo deve essere circondata da elementi sonori
2) L’occlusiva sorda non era mai immediatamente preceduta dall’accento i.e.
In questi casi invece di una fricativa sorda si aveva una fricativa sonora.
Si tratta quindi di un influenzamento contestuale. Queste due condizioni devono necessariamente essere entrambe soddisfatte.

Ing: cold < *gel-tò-s suffisso di aggettivo verbale = che può essere raffreddato → freddo
“-tò-” si trova tra accenti sonori + l’accento cade subito dopo → si ha una fricativa sonora
ted: kalt

geltòs < *kel-ẟ-o
ingl: old
ted: alt < *al-tò-s suffisso di aggettivo verbale = che viene nutrito (-> si sviluppa in altezza “= ALTUS”; si sviluppa in in età = OLD)
“-tò-” è fra elementi sonori + accento cade subito
altos < *al-ẟ-òs

Es. Ing: brother [ẟ]
Come si stabilisce se è intervenuta la legge? Prendiamo altre lingue:
lat: frater
greco: fràtor
scrr: bhràte-
C’è un’applicazione irregolare della legge di Werner perché la “t” è preceduta dall’accento (ciò si vede dall’accento in sanscrito e greco). Si ha una [ ẟ] per analogia con “father”.
Ted: bruter < *ϑ

Es. Ingl: over = sopra
ted: uber
greco: upèr
scrr: upàr

Es. ted: shwieger /shwieger-murther = suffisso per indicare i suoceri o le parentele
greco: hekyrà < * sekyrà
lat: socrus
scrr: švaštù < sokrù    la “-k-” si trova nelle condizioni giuste perché si applichi Werner.

La legge di Werner può essere intesa come un completamento di quella di Grimm, ma si sviluppò in maniera autonoma: colpisce anche la fricativa sorda originaria “s”.

was (+ V) < *wés V → non si è trasformata in “r” perché era preceduta dall’accento
were < *wesùn → la “s” si è sonorizzata in “r”

ingl: have
ted: haben
-> somigliano al latino habère ma non si possono collegare!
Invece
ingl: give
ted: geben
-> sono collegati al lat. “habere”.

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