GLOTTOLOGIA: Ricostruzione dell’indoeuropeo: le labiovelari
Lezione 10: Le labiovelari.
Le labiovelari sono suoni velari accompagnati da un arrotondamento delle labbra [w]: kw ; gw ; ghw
Es. italiano: cin[kw]e; lin[gw]a → l’elemento labiale è cresciuto fino a diventare autonomo
Sono rari nelle lingue del mondo.
Tuttavia si attribuiscono all’indoeuropeo per due ragioni:
1) molte lingue le hanno avute in epoca storica
2) nelle lingue i.e. si sono semplificate in semplici velari o labiali, quindi si prendono come punto di partenza degli elementi che avessero entrambe le caratteristiche: le labiovelari.
» LATINO
1) labiovelare sorda [kw]
– per lo più conservata es. quinque < *quemque <*pemque <* penkwe
– semplice velare dopo consonante es. lictus (da linquo)
– semplice velare se precede [j] per dissimilazione es. socius < *sokwjos (forse da “linquo”)
2) labiovelare sonora [gw]
– si conserva dopo nasale es. inguen <*engwen <* ṇgwen
– altrimenti si semplifica in [w] es. vivus < * gwiwos (il 1° era letto [uiuus])
3) labiovelare sonora aspirata [ghw] NON SI CONSERVA:
– inizio parola [f] es. formus <*ghwor = caldo
– tra vocali [w] es. nivem < *(s)nighw-
-dopo nasale [gw] es. ninguit < *(s)ninghw-
» LINGUE ITALICHE
Sviluppano l’elemento labiale:
kw → p
gw → b
Le aspirate sono poco documentate.
Es. osco: pis = chi < *kwis – lat: quis
osco e umbro: *pompe <*penkwe
lat e ita: *penkwe > * quemque > quinque > cinque (assimilazione, chiusura “e”, dissimilazione)
osco umbro: *penkwe > penpe > pempe > pompe (assimilazione, assimilazione perché [w] ha labializzato “e”)
Infatti “Pompeus” = il quinto – lat: Quintus
Pompei
e > o perché la [w] ha labializzato la “e”
Es. *newos > greco: neos
ingl: new
lat: nowos > nowus
ECCEZIONI: Contaminazione tra gli esiti italici e latini.
Lat: bos, bovis < *gwow- (esito regolare “wow-”)
lat: popina < *kwokwina (accanto al regolare “coquina”)
lat: Pompei
» LINGUE SATEM
Esito velare: esse vanno a coincidere con gli esiti delle velari pure. In alcuni casi legati al contesto
(davanti a vocale palatale), le velari hanno subito palatalizzazioni secondarie.
» LINGUE GERMANICHE
Le labiovelari vengono scisse nei due elementi costitutivi.
Kw > k + w > x + esito del legamento
gw > g + w > k + esito del legamento
ghw>gh+w > g + esito del legamento
(Grimm)
» GRECO
Bisogna distinguere tra:
1) GRECO MICENEO (II millennio: 1500-1200 a.C.): scritto nell’alfabeto sillabico “lineare B”.
Si conservano sempre tranne quando c’è una “u” → in questo caso si semplificano nella velare corrispondente.
Es. boukòlos < *-kwolos = pastore + *gwou = di buoi
miceneo: quo-u-ko-ro
2) GRECO (I millennio)
L’esito della labiovelare è condizionato dalle vocali vicine.
Perché?
Perché il greco si è fatto pilotare dalla GRAVITA’delle vocali.
+ grave = a, o: suono sulle labbra e quindi la bocca è cassa di risonanza
+ acute (- gravi) = e, i: suono si articola sui denti e quindi si hanno 2 casse di risonanza la “u” provocava già un mutamento nel greco miceneo
Es. lat: quis < * kwis
greco: tis
Es. lat: quo < *kwo
greco. Po (come in po-teros = quale dei due)
Es. lat: inguen < *ṇgwen =rigonfiamento, quindi inguine
greco: aden = ghiandola
ECCEZIONI:
a) Formazioni analogiche
es. anatolé da anatello =sorgo, mi levo, spunto
= sorgere del sole
e non < *anakwole → esito normale sarebbe: anapole
b) Diversi gruppi dialettali
» SANSCRITO
Si semplificano confluendo nelle velari pure, palatalizzandosi davanti a palatale (→ le velari
palatali si anteriorizzano)
Es. penkwe > penke > penče > pamča
kw > č (assimilazione secondaria)
“-m-” = assimilazione della “n” con la “č”