Benvenuti alla Lezione 04 del Corso base di metrica latina.
Dopo aver visto i caratteri dell’alfabeto latino e le leggi prosodiche che regolano l’accentazione delle parole, in questa quarta lezione affronteremo il tema della divisione in sillabe in latino.
Non hai voglia di leggere? Guarda il video:
Ti consiglio vivamente di non saltare questa lezione, anche se l’argomento ti sembra di facile comprensione. Potrà, infatti, rivelarsi la più utile per imparare la metrica latina e quella a cui tornerai più volte nel corso dello studio.
Nella prossima lezione, tratteremo la scansione sillabica per la poesia latina.
La sillaba è l’unità fonetica minima indispensabile per la pronuncia di una parola.
Come in italiano, la divisione in sillabe latina ci consente di stabilire dove cade l’accento di una parola.
Nella lezione 02, dedicata alle leggi dell’accento latino, abbiamo visto come la quantità della penultima sillaba determini la posizione dell’accento. Se la penultima sillaba di una parola è lunga, l’accento cade su di essa; se la penultima è breve, l’accento si ritrae sulla sillaba precedente, ossia sulla terzultima (legge della penultima).
Prima di stabilire se una sillaba è lunga o breve, quindi, è essenziale sapere come dividere le sillabe in latino, in prosa e in poesia.
Fortunatamente, quasi tutti i criteri di divisione corrispondono alla sillabazione in italiano.
Per definizione, una sillaba è tale se contiene almeno un fonema vocalico, ossia se contiene almeno una vocale o un dittongo.
Una sillaba è detta “aperta” se termina per vocale o dittongo, “chiusa” se termina per consonante.
Il numero delle sillabe di una parola è perciò dato dal numero di vocali o dittonghi presenti nella parola.
Potremo avere così:
Parole bisillabe
Es. Ro-sa
Trisillabe
Es. A-mo-rem
Quadrisillabe
Es. Duc-ta-tu-rus
La divisione in sillabe del latino segue le regole dell’italiano, con alcune eccezioni. Vediamole:
Esempio:
Ter-ra
Mag-nus
Ius-tum
Attenzione!
Esempio:
Duxi (1° persona singolare perfetto del verbo “Duco” = condurre)
La divisione in sillabe della X è:
Duk-si
Oppure:
Maxima
La divisione è:
Mak-si-ma
Esempio:
Gaza
Si divide in:
Gad-sa
Esempi:
La-cri-ma
Di-plo-ma
Avremo quindi:
I-ta-li-a
Di-li-gen-ti-a
Attenzione!
Esempio.
Ius-tum
Il suono, se ci fate caso, non è una “i” vera e propria.
Solo in poche parole derivate dal greco il segno “i” iniziale seguito da vocale
rappresenta una vocale.
Questo, ad esempio, il caso del nome proprio “Iarba” (I-ar-ba) nel IV libro dell’Eneide.
Esempio:
Adfirmo composta da ad + firmo
Scomposizione in sillabe:
Ad-fir-mo
Per-fĕ-ro
Es.
San-gui-nis
An-ti-quus
Esempio:
Do-cu-it
Mo-ne-o
Poe-na
Cae-lum
Prima di proseguire con la suddivisione delle sillabe lunghe e brevi, una breve precisazione, di cui forse ti sarai già accorto:
La pronuncia classica o restituta può aiutarci nella scomposizione in sillabe, in quanto ci permette di leggere alcuni suoni in modo da rendere più evidente la suddivisione.
Ad esempio in
Regnum
la lettura restituta “Regh-num” ci consente di capire meglio la suddivisione in sillabe, rispetto alla pronuncia tradizionale “Regnum”.
Per le differenze tra pronuncia tradizionale e pronuncia restituta ti rimando alla Lezione 03 del Corso base di metrica latina.
Nella divisione in sillabe latina, la “h” va ignorata: comportati quindi come se non ci fosse.
A-dhi-be-o
Come abbiamo già accennato nella Lezione 01 dedicata all’alfabeto, in latino la quantità sillabica è determinante per:
Vediamo di seguito alcuni esempi di quantità sillabiche, che potrai tenere sempre a portata di mano durante lo studio della metrica latina:
Esiste poi una regola generale che dice:
Questa regola è definita con l’espressione “vocalis ante vocalem corripitur“ e ti sarà molto utile nel definire la quantità di una sillaba durante la lettura metrica delle poesie latine.
Quindi, come vedi, la lunghezza di una vocale può essere determinata dalla sua natura, o dalla sua posizione.
Per determinare la quantità delle vocali di cui siamo incerti, solo l’esercizio e il dizionario ci potranno aiutare.
Nell’audio corso di lettura metrica del IV libro dell’Eneide di Virgilio, approfondiamo il discorso in un video bonus dedicato.
Eccoci arrivati alla parte più importante di questa lezione.
Se per la prosa la divisione sillabica e la quantità delle sillabe in latino possono essere più semplici da gestire, nella poesia dobbiamo adottare qualche precauzione in più.
Sintetizzando, ecco le due regole fondamentali che è bene tenere a mente:
1. La sillabazione di un verso può essere diversa dalla divisione in sillabe delle parole in prosa. In un verso, infatti, non si tiene conto delle singole parole, bensì del flusso in cui sono inserite. Ciò comprende figure retoriche come sinalefe, sinafia, ecc… che vedremo meglio nella prossima lezione dedicata.
2. Nei versi l’accento (ictus) può cadere in posizioni diverse rispetto a dove cade l’accento della parola stessa.
Ora forse ti potrai chiedere:
Giusta osservazione: te lo spiego subito.
Le leggi dell’accento e della divisione in sillabe in prosa saranno, in realtà, un ottimo metodo per consentirti di distinguere le vocali lunghe e brevi.
Individuare la quantità vocalica, in poesia, sarà fondamentale per individuare i piedi di un verso, facilitandoti nella scansione metrica.
Ma non preoccuparti, ti sarà tutto chiaro nelle prossime lezioni, dove entreremo nel vivo della lettura dei principali metri latini.
Approfondiremo le principali figure retoriche, la divisione in piedi e capiremo come mai fare la scansione piede per piede NON è il metodo più giusto e veloce per imparare a leggere in metrica in modo fluido.
Nell’audio corso online dedicato alla lettura metrica del IV libro nell’Eneide, troverai il video dedicato a come sfruttare l’accentazione della prosa per individuare gli accenti in metrica.